“Riusciamo ad immaginare che cosa sarebbe l’umanità se non avesse conosciuto i fiori?”
(Maurice Maeterlinck)
Quando, di fronte alla strana vicinanza dei termini “primavera” e “fiori” nella stessa frase la reazione più comune è, quasi sempre, quella di una storta di naso, di uno starnuto allergico oppure di un commento sarcastico, non c’è tanto di cui lamentarsi o stupirsi.
L’associazione di idee è semplice, perchè è l’uomo ad essere semplice nei suoi ragionamenti elementari: è carico di pregiudizi ingannevoli che condizionano la sua vita quotidiana, pregiudizi che, nella maggior parte dei casi, nascono senza una ragione razionale ma dettata, piuttosto, da convinzioni errate che hanno un legittimo significato iniziale ma non uno, valido, finale.
La cosmesi e l’estetica, ringraziando il cielo, restano immuni da condizionamenti esterni: sono forti e hanno una loro mente consapevole capace di mettere sul piatto qualità e vantaggi: se si limitassero, infatti, al solo pensare per compartimenti stagni, non avrebbero di che esistere.
In queste poche righe, in particolare, ci occuperemo di analizzare dettagliatamente l’argomento “trattamento esfoliante corpo alla lavanda” (officinalis, quella più pregiata), le cui proprietà antisettiche e rilassanti sono note da secoli.
Partiamo dalle origini però del termine esfoliare: esso indica quella precisa fase dove la pelle viene liberata sia da tutte le impurità e sia dal sebo in eccesso; essi si depositano nel corso della giornata, attraverso il residuo del trucco abituale per le donne, lo smog nell’aria, il fumo e tutti quegli altri fattori similari.
Tale tecnica viene realizzata massaggiando la pelle con prodotti che contengono, al loro interno, particelle dotate di peculiarità abrasive (meccaniche o chimiche), le quali favoriscono il processo di esfoliazione della pelle.
In molti casi, le varie tipologie esfolianti, come lo “scrub” (il cui termine deriva dal verbo inglese to scrub, letteralmente “sfregare” o “strofinare”), possono essere eseguite utilizzando anche accessori dotati di superfici abrasive, come il famigerato guanto di crine, capaci di stimolare con efficacia accertata, l’effetto ricercato dai trattamenti di questo genere.
Questa tecnica presuppone tre scopi fondamentali, tre principi sacri ed inattaccabili:
migliorare l’ossigenazione dell’epidermide, garantendo così il mantenimento di una pelle tonica, elastica ed in “salute”;
eliminare tutte le cellule morte, al fine di favorire il rinnovamento della cute;
prevenire il fastidioso ed antiestetico incarnimento dei peli.
Troppo spesso, però, si affronta l’argomento in maniera generalizzata e stereotipata: è necessario sottolineare che esistono tre differenti tecniche di esfoliazione, denominate rispettivamente scrub, gommage e peeling. Conoscere queste diversità e possibilità fornisce la soluzione giusta alle varie esigenze delle persone, permettendo di mettere sul piatto benefici e peculiarità.
Punto uno: lo scrub è una tecnica di tipo “meccanico”, ideale soprattutto per il corpo e per il viso. L’effetto de-squamante si ottiene sfruttando elementi solidi, quali sali, semi, o polveri di dimensioni significative, miscelate ad un fluido di mutevole densità. Lo scrub è consigliato, in particolare, per le zone epidermiche che segnalano un evidente ispessimento della cute, e dove, ipotizzando l’esercizio di un’azione meccanica non troppo aggressiva, potrebbe apportare dei notevoli miglioramenti.
Punto due: anche il gommage è un trattamento ”meccanico”, più delicato rispetto allo scrub, ed applicabile quasi esclusivamente al viso. L’elemento meccanico in questione può essere la polvere di riso o quella di avena, unita a degli olii idratanti oppure a dei fanghi. Il gommage è particolarmente indicato per persone o pelli sensibili.
Punto tre: il peeling è, anch’esso, un trattamento esfoliante, ma a differenza dei due precedenti, rientra nella tipologia “chimico”. Vengono utilizzati prodotti contenenti elementi acidi, ad esempio l’acido glicolico, ossia quello estratto dalla frutta e dalla verdura, come la barbabietola da zucchero o l’uva, e si caratterizza da una naturale azione levigante in grado di produrre effetti rigeneranti simili a quelli dello scrub o del gommage.
Nonostante, ad oggi, le tecniche di esfoliazione siano entrate ormai nella nostra routine (non solo nei centri benessere o dall’estetista sotto casa), i vari trattamenti hanno radici e tradizioni millenarie. A riguardo, la storia ci racconta che i precursori del rinnovato benessere della pelle siano stati gli arabi all’interno degli hammam (i loro complessi locali termali), più precisamente nella pratica del bagno turco. Se attualmente, in Occidente, il bagno turco è inteso come una semplice sauna caratterizzata da un alto tasso di umidità, nella tradizione islamica invece è un vero e proprio rito atto alla purificazione corporale e spirituale, praticato attraverso il passaggio in tre diverse sale: una prima molto calda, una seconda tiepida ed una terza, finale, fresca.
A questo punto viene naturale chiedersi quali siano le tempistiche migliori per poter effettuare un’esfoliazione, ossia: quante volte alla settimana, o al mese, è consigliabile applicare questa tecnica? In realtà, non è davvero possibile rispondere a questa domanda in maniera univoca poiché è, innanzitutto, necessario ricordare come l’esfoliazione sia un trattamento meccanico/chimico che va a sollecitare la cute, il derma e l’epidermide. Per queste motivazioni la frequenza del trattamento non deve essere elevata: si rischierebbe un eccessivo assottigliamento della cute e la possibilità di arrecare delle piccole lesioni alla pelle, ottenendo danni invece di vantaggi.
Il trattamento esfoliante corpo alla lavanda, in particolare, può considerarsi preparatorio a qualsiasi tipo di percorso che si vorrà intraprendere in futuro poichè permette di rinnovare lo strato epidermico rendendolo più reattivo alle stimolazioni che verranno date successivamente e migliorerà la penetrazione dei principi attivi contenuti nei prodotti. La lavanda, poi, ha proprietà riepitelizzanti e stimola il rinnovo cellulare ed è ottima per preparare la pelle ai trattamenti drenanti o anticellulite successivi.
È utile, anche, effettuarlo qualche giorno prima della ceretta perché eliminerà i peli incarniti ed andrà a rimuovere lo strato di cellule morte che spesso è una delle cause di dolore durante lo strappo. Si potrà osservare, con assoluto stupore ed una certa dose di sollievo, che la depilazione ne gioverà e saranno minori anche le difficoltà per l’estetista la quale si troverà di fronte dei peli superflui facilissimi da rimuovere.
Inoltre, è consigliabile come trattamento pre-mare: la pelle sarà rinnovata, morbida, vellutata, luminosa e compatta. Il sole, invece, riuscirà a stimolare più in fretta la melanina.
Quindi, donne…preparate la vostra pelle al meglio per i baci del sole estivo, eliminando imperfezioni e cellule morte, con il binomio perfetto ESFOLIANTE e LAVANDA.
La Total Fashion Academy La Scuola per il Tuo Futuro, con sede a Cagliari, Scuola professionale e di formazione, leader del settore ed accreditata dalla Regione Autonoma della Sardegna, organizza corsi di massaggi ed estetica inerenti la tecniche descritte.
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